Non ricordo bene ma doveva correre l’anno 1985/86, venne a Milano un prestigiatore francese di nome Dany Lary, oggi è una star nel mondo della magia francese, non chiedetemi perché o come, ma in quegli anni tutti i maghi italiani e stranieri che venivano a Milano finivano a casa mia, ospiti a cena nei momenti di pausa e nei pomeriggi di inattività.
Dany Lary lavorava al prestigioso night club La Porta d’Oro di Milano, andai anche a vederlo, dietro suo invito, e rimasi folgorato dalla sua bravura e dal suo talento. Tra i vari effetti, presentava il numero del “tubo al neon danzante” che era stupefacente. D’altronde per lavorare in locali di quel livello dovevi essere davvero speciale.
Ai tempi io avevo un bel numero di manipolazione da scena, ma sentivo che necessitava ancora degli aggiustamenti. Sebbene Dany Lary in quegli anni vinse un importante premio FISM nella magia generale, non era però un esperto manipolatore. Ricordo che parlammo molto e lui volle vedere un filmato del mio numero da scena.
Ebbene, dopo averlo osservato e analizzato con una competenza sconcertante, mi diede tanti di quei preziosi suggerimenti e “dritte”, che il mio numero salì sensibilmente di livello e potei trovare il coraggio di presentarlo ai mondiali FISM in Olanda nel 1987, ricavandone grandi soddisfazioni.
In molti maghi di oggi è radicata la convinzione che se un collega non possiede il proprio livello tecnico, non è in grado di dare consigli o suggerimenti validi. Non esiste errore più grande, io ho ricevuto i migliori consigli e suggerimenti da persone che non sapevano fare ciò che io ero capace di fare; erano però grandi osservatori, avevano una ferrata competenza nel giudicare l’arte magica e sapevano percepire i punti di forza e quelli deboli di ogni numero.
Per saper cogliere queste opportunità bisogna avere l’umiltà di ascoltare lasciando da parte superbia e presunzione.

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